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‘Totem’: En?gma esplora nuovi mondi sonori in un viaggio a tappe

En?gma sta cercando, sperimentando, provando. Questo è il senso del progetto ‘Totem’, del quale sono usciti i primi due capitoli. Si tratta due ep, ‘Totem 1’ e ‘Totem 2’, rispettivamente da 5 e 3 pezzi, che spaziano in sonorità un po’ diverse da quelle alle quali ci aveva abituati il rapper e che hanno il senso di ‘disegnare’ una strada, un percorso che En?gma sta compiendo e che vuole condividere con coloro che lo seguono, attraverso questi capitoli.

Un cammino che inizia lo scorso anno e che si dovrebbe sviluppare nel corso del 2021, come dimostra l’uscita in questi giorni del secondo capitolo.

Il primo ep, infatti, è dell’ottobre 2020, anticipato dal singolo ‘Bomaye’ ed è caratterizzato da suoni più ‘duri’ rispetto a quelli che recentemente hanno accompagnato i testi di En?gma, ma che fanno comunque parte della sua storia artistica.
Una produzione, come sempre affidata a Kaizèn, che sottolinea perfettamente i testi di En?gma, che qua sceglie di approfondire tematiche relazionali. Il rapper sardo, in questo ep, riesce a non negarsi niente nemmeno dal punto di vista stilistico e spazia un po’ in tutto il mondo del rap – autotune compreso – cosa che gli permette di mettere in evidenza le molteplici sfumature della sua vocalità.
‘Totem 1’ è comunque legato a uno stile più ‘classico’, nel senso che ripropone, come dicevamo, gli stilemi del rap in molte delle sue sfaccettature. Ascoltandolo, si potrebbe tranquillamente dire che è la naturale evoluzione di ‘Random’, ep del 2015, dove la produzione di Kaizèn è decisamente molto vicina a quella di ‘Totem 1’.

Intanto, questo primo sprazzo di gennaio ha portato il secondo capitolo che contiene solo tre brani.
Leggendo un po’ qua e un po’ là, si apprende che fare capitoli ‘brevi’ e, cioè, ep con pochi pezzi, è una precisa scelta dell’artista, che, in questo caso preferisce un numero di uscite più alto e, forse, più frequente, ma anche più caratterizzate.
Questo dovrebbe permettere a En?gma di sperimentare in maniera ancora più ampia suoni, generi e stili. E, infatti, non è certamente un caso che qua sperimenti la drill. Cos’è la drill? E’ un sottogenere della trap, di derivazione inglese e americana, ma qua rinuncia (per fortuna) all’autotune e abdica anche ai testi nichilisti, che generalmente sono associati a questa musica.

Salta subito agli occhi, anzi, all’orecchio, una sostanziale differenza tra i due lavori: se il primo ha testi personali, che ‘indagano’ le relazioni (sempre il lato più ‘oscuro’, ovviamente), qua ci si sposta su temi più – diciamo – ‘sociali’ o, comunque, generali , mentre, musicalmente, invece, ci si affaccia su sonorità più nuove – la drill, appunto – adattandole al proprio ‘sentire’.
Insomma, ‘Totem 2’ è caratterizzato da una maggiore leggerezza musicale, che non fa male. Anzi.

Nel secondo capitolo del progetto-Totem appare anche un featuring di tutto rispetto: nella seconda traccia, ‘Lords’, troviamo Murubutu con un pezzo un po’ diverso da quelli ai quali ci ha abituati e che dimostra come, in definitiva, sappia muoversi bene anche in contesti più leggeri, meno impegnati e impegnativi. Ma c’erano dubbi?

Ora non resta che aspettare ‘Totem 3’ e magari sperare che, alla fine, tutto questo materiale confluisca in un album che raccolga tutte le tappe del percorso musicale che Marcello Scano sta compiendo, raccogliendolo in un’unica ‘guida turistica’ nel mondo musicale di En?gma.

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