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Crescere senza invecchiare: La Kattiveria Crew torna per portarci in un viaggio nei suoi Mondi Capovolti

‘Mondi capovolti’ è il singolo de La Kattiveria che rompe un silenzio durato ‘solo’ una quindicina d’anni. E lo fa non con la formazione completa, bensì con 3/5 di questa e, cioè, Murubutu, U.G.O. e Dj Caster, ai quali si unisce per la produzione Red Sinapsy.

In realtà non è proprio verissimo che La Kattiveria è stata zitta per 15 anni: tracce della sua attività se ne trovano sparse qua e là nel tempo. Ci sono i brani negli album di Murubutu, l’ultimo è ‘Omega Man’ in ‘Tenebra è la notte’, ma ci sono anche i tre inediti (la cui data di composizione però non è dato di conoscere) che accompagnarono la stampa in vinile di ‘Dove vola l’avvoltoio’ e, cioè, ‘Nelle viscere’, ‘Tono Oscuro’ e ‘Quarta dimensione’, a cui si unisce, volendo, anche la quarta parte de ‘L’armata delle tecniche’.
Insomma, un silenzio alquanto rumoroso.

Ad ogni modo, quindici anni non sono certamente pochi, ma, nel caso de La Kattiveria con ‘Mondi Capovolti’, arriva la dimostrazione che si può ‘crescere’ senza per forza ‘invecchiare’.
Pur essendo di fronte a un rap decisamente classico e riconoscibile, non suona come l’attualizzazione di un qualcosa che appartiene al passato. Anzi, porta chiaro il marchio di fabbrica de La Kattiveria, ma lo fa con qualcosa che si colloca perfettamente in questo ultimo scorcio di 2022.

‘Mondi Capovolti’ – come si evince già dal titolo – parla di realtà parallele, di squarci nel continuum spazio-temporale, di viaggi nel tempo. Temi cari a Murubutu e che si trovano come ‘protagonisti-ombra’ anche in ‘Storia d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali’ (per saperne di più, leggi qua).

Quindi, siamo di fronte a un tema prettamente fantascientifico che qua viene declinato in modi diversi: dalle citazioni di carattere biblico di U.G.O., agli squarci temporali di Murubutu, il tutto descrivendo una realtà distopica che, però, a ben guardare, non si distanzia poi tanto da quella che ci circonda.

La copertina

Sicuramente fondamentale è l’apporto di Red Sinapsy alla produzione. Lo avevamo già trovato a fianco di Murubutu in ‘Pioggia infinita’, uno dei brani di maggior impatto di ‘Storie d’amore con pioggia’, dove le atmosfere non sono poi così distanti da quelle proposte in ‘Mondi capovolti’. Qua, crea una cornice sonora scura e inquietante che mette ancora più in evidenza il testo, riuscendo, al tempo stesso, a creare un clima a tratti ossessivo (la campana e i suoi rintocchi ricorrenti sono fondamentali in questo), ma che ‘veste’ a pennello il testo.
Ed è anche questa ‘oscurità’ che rende il pezzo tipicamente ‘made in Kattiveria’.

Non manca di dare un forte segno distintivo l’apporto di Dj Caster che chiude il brano ‘a suo modo’, con degli scratch che, di fatto, firmano il pezzo.

Pezzo che, comunque, è ammorbidito da un ritornello molto riuscito che rende ‘Mondi capovolti’ vicino nel tempo e nel quale si può apprezzare anche il percorso fatto da Murubutu nel suo cammino musicale e artistico.

Un bel regalo pre-natalizio, quello fatto da La Kattiveria a tutti quelli che hanno amato il loro rap nel passato ma anche a coloro che li scoprono adesso e vanno a ritroso nel tempo (eh già, sempre lì siamo… il tempo e le sue fluttuazioni), per scoprire la sua storia musicale.

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