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‘So Much’: la mortalità e l’invecchiare al centro del settimo brano di ‘i/o’ di Peter Gabriel

«Una canzone semplice»: così Peter Gabriel definisce il settimo brano di ‘i/o‘. Questa volta è uscita prima la ‘dark-side’ e il brano, ‘So Much‘ è stato interamente prodotto dallo stesso Gabriel che, oltre ai soliti musicisti di sempre (Levin-Rhodes-Katché) che non mancano mai in nessuna canzone, si è avvalso di John Metcalfe per l’arrangiamento e l’orchestrazione del brano, in particolare per quanto riguarda gli archi e, anche qua, i cori sono guidati dalla figlia Melanie.

Parlando del brano, Gabriel ha dichiarato che voleva un ritornello molto semplice, ma, al tempo stesso, doveva avere della sostanza nell’armonia e nella melodia. E, ascoltando il risultato, l’obiettivo è stato centrato quasi completamente.

‘So Much’ è una canzone sulla mortalità e sul divenire vecchi: argomenti abbastanza ricorrenti in un modo o nell’altro in questo album, come d’altronde è piuttosto normale considerando l’età dell’artista inglese. «Quando arrivi alla mia età – dice – o scappi dalla mortalità o ci salti dentro e cerchi di vivere la vita al massimo e quest’ultimo comportamento ha decisamente più senso per me».
D’altronde fa anche notare che «i Paesi che sembrano più vivi sono quelli che hanno la morte come parte della loro cultura».

Ma c’è dell’altro: una sorta di dualità nel significato di ‘So Much’ che riguarda tanto il crogiolarsi nelle varie esperienze, come nelle distrazioni gioiose che si devono ancora incontrare sul nostro cammino, quando si guarda al futuro. «Il motivo per cui ho scelto ‘So Much’ come titolo di questo brano – spiega – è perché sono di fatto dipendente dalle nuove idee e da tutti i tipi di progetto. Mi eccito per le cose e voglio saltare da un progetto all’altro, facendo sempre nuove cose. Mi piace essere in mezzo a un mare di ‘così tanto’! Riuscire a trovare un equilibrio tra queste due tendenze: ecco di cosa parla questo brano».

Per quanto riguarda l’opera d’arte che rappresenta ‘So Much’, questa è affidata a Henry Hudson e si intitola ‘Somewhere over Mercia’. Gabriel si dice in sintonia con questo artista: «L’idea di ritagliare l’orizzonte in un colore diverso, che in questo caso volevo fosse il giallo e, poi, lasciarlo trasudare sul dipinto mi è sembrata un’idea bella e potente. In un certo senso, l’orizzonte è l’infinito, ma è anche un limite. Per questo credo abbia un buon simbolismo e penso sia un ottimo lavoro».

LYRICS

So much unfinished business
All sticky with desire
Raking through the empty shells
Of all the rockets we fired
Set the navigation
For the Earth all warm and wet
And as the longing drops away
The compass is reset

Oh, there’s so much to aim for
You can shoot at the sun
But all of it just comes and goes
There’s only so much can be done

Time slips in the mirror
As an old man, I was born
But I’ve grown to be a baby
With a halo and a horn
Burn up like a lightning bolt
All gone within a flash
You look around to find a home
Where the asteroid will crash

Oh, there’s so much to live for
So much left to give
This edition is limited
There’s only so much can be done

The body stiffens, tires and aches
In its wrinkled, blotchy skin
With each decade, more camouflage
For the wild eyed child within
Now close your eyes for a moment
Look down and look above
All the warmth inside of you
Comes from those you love

Oh, there’s so much to live for
So much left to give
This edition is limited
There’s only so much can be done
So much to aim for
Shooting up at the sun
When it all comes and goes
There’s only so much can be done
So much can be done
Only so much can be done

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